Contro Descartes, e sulla scia di Freud e Lacan, credo si possa e si debba pensare – e vivere – il cogito senza dedurne per forza un “ergo sum” centrato attorno a un “ego” sostanziale. O meglio, che quest’ultimo vada inteso come un’illusione strutturale, forse necessaria alla nostra specie. In altre parole, l’umanismo non sfocia inevitabilmente nell’elogio dell’Io. Anzi, bisogna riconoscere che umanismo e anti-umanismo sono sempre avanzati a braccetto: Prometeo non può fare a meno di Pandora; Pico della Mirandola basa la dignità dell’uomo sulla sua mancanza di essenza; il Cristianesimo sbeffeggiato in quanto pastorale, confessionale e paternalistico dal Foucault campione dell’anti-umanismo fa anche dire a Lutero che non siamo altro che feccia partorita dall’ano del diavolo, al quale rispondono poi in preteso contrasto i corpi barocchi seviziati dello Spagnoletto. In questo libro parlo di “umanismo inumano” e “umanismo mostruoso”. Partendo dalla questione del soggetto, per me è fondamentale intavolare un’antropologia filosofica che renda conto di questi ossimori. Come sostiene giustamente da un punto di vista naturalistico Diamond, l’homo sapiens va ridotto a una terza sottospecie di scimpanzé, ma, chiosa Lacan con l’avallo della prassi clinica, dato l’impatto del linguaggio e la sua impossibilità a venire a capo della sessualità, la scimmia-che-quindi-siamo solo retroattivamente ha “il fuoco sotto il culo” (non lo ruba!) e si soggettiva contingentemente e in modo sbilenco per faute de mieux. Facendo il verso all’Antichrist di Lars von Trier, siamo animali handicappati, che vorrebbero fottere come conigli e, non potendolo fare, ne soffrono, ragionano e alla fine riescono pure a clonare i conigli. Ontologia, etica e politica non possono fare a meno di affrontare queste premesse…
Lorenzo Chiesa
Lorenzo Chiesa è filosofo e docente presso il Freud Museum di Londra e presso la European University di San Pietroburgo. Dirige la GSH – Genoa School of Humanities. In passato, è stato Professore Ordinario di Modern European Thought presso la University of Kent, dove ha fondato e diretto il Centre for Critical Thought. Tra le sue principali pubblicazioni: Subjectivity and Otherness (MIT Press, 2007), Italian Thought Today (Routledge, 2014), e The Not-Two (MIT Press, 2016).