Alessandro Alfieri, Musica dei tempi bui. Nuove band italiane dinanzi alla catastrofe
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Difficile trovare tempi più bui di quelli che stiamo vivendo in questo sciagurato secondo decennio del nuovo Millennio, specie nel nostro paese dove la crisi finanziaria ha determinato un deserto tale da annientare il futuro di intere generazioni. Come sempre accade, è la musica a farsi interprete di questo disagio, e in questi anni sono numerose le proposte particolarmente efficaci e suggestive che si sono inoltrate nella catastrofe, a volte per reagire audacemente, altre volte per gridare la collera condivisa, altre volte ancora invece per venirne a patti. Se la popular music ha spesso avuto la tendenza di occultare la catastrofe, è anche vero che in diverse occasioni, come è prerogativa dell’arte matura, essa ha offerto formule di “accettazione” che possono diventare opportunità di emancipazione e speranza per il mutamento. Il presente saggio propone una classificazione filosofica di alcune delle realtà musicali italiane più significative emerse negli ultimi anni, da Il Teatro degli orrori a Le luci della centrale elettrica, da I Cani a Il Pan del diavolo, dagli Offlaga Disco Pax ai Ministri, per evidenziarne le differenti modalità di risposta alla catastrofe, che resta sempre ben presente sullo sfondo di tutte le produzioni musicali di questi artisti per i quali la catastrofe si declina nella crisi delle relazioni interpersonali, nella necessità della fuga, nel timore del sopraggiungere della fine, nel tentativo di rifugiarsi nel passato oppure nella volontà di immergersi in questi tempi bui, con la consapevolezza che l’unica forma sensata di speranza, soprattutto oggi, è quella di chi non ha più alcun futuro.