William Ross Ashby (1903-1972) fu tra le figure più rappresentative della cibernetica britannica. Autore di due classici imprescindibili della letteratura cibernetica – Progetto per un cervello e Introduzione alla cibernetica – e di oltre un centinaio di articoli scientifici, Ashby fu membro del Ratio Club e special guest alla nona conferenza Macy. Fino alla fine degli anni ‘50 lavorò a Londra come psichiatra. Dal 1960 al 1970 fu docente presso il Biological Computer Laboratory nel Dipartimento di Biofisica e Ingegneria Elettronica dell’Università dell’Illinois.
In che modo il cervello produce un comportamento adattabile? Quando hanno cercato di rispondere a questa domanda, gli scienziati si sono trovati di fronte a due serie di fatti che è stato abbastanza difficile conciliare. Da un lato i fisiologi hanno dimostrato in più modi come il cervello assomiglia a una macchina: per la sua dipendenza da reazioni chimiche, per la sua dipendenza dall’integrità delle vie anatomiche, e per la precisione e il determinismo con cui le sue componenti agiscono l’una sull’altra. Dall’altro lato, gli psicologi e i biologi hanno confermato con assoluta obbiettività la convinzione, diffusa tra i profani, che il comportamento dell’organismo vivente sia tipicamente finalistico e adattabile. Conciliare queste due caratteristiche del comportamento del cervello è risultato difficile, tanto che alcuni ricercatori sono addirittura arrivati a dichiararle incompatibili.
Questo libro non accetta tale opinione. Io spero di dimostrare che un sistema può essere di natura meccanica e al tempo stesso produrre un comportamento adattabile. Spero di dimostrare che la differenza sostanziale tra il cervello e le macchine finora costruite sta nel fatto che il cervello si serve in larga misura di un metodo che finora è stato poco impiegato nelle macchine. Spero di dimostrare che con tale metodo il comportamento di una macchina può diventare adattabile a piacimento, e che con lo stesso metodo possiamo anche riuscire a spiegare l’adattabilità dell’Uomo.
Prima però dobbiamo esaminare più da vicino la natura del problema: cominceremo a farlo in questo capitolo. Nei capitoli successivi svilupperemo concetti più precisi, e quando saremo in grado di formulare con esattezza il problema non saremo lontani dalla sua soluzione.