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Hegel e Foucault

Hegel e Foucault: un accostamento impossibile?

Nell’articolo Cogito e storia della follia, apparso nel 1963 sulla Revue de Métaphysique et de Morale, Jacques Derrida si confronta con il progetto foucaultiano, sotteso alla Storia della follia nell’età classica, di restituire la parola alla follia rendendola pienamente soggetto del libro, cioè suo oggetto e autore. Esaminando in particolare la prefazio­ne alla prima edizione del 1961 – prefazione che poi verrà stralciata dalle successive edizioni della Storia della follia –, Derrida riconosce a Foucault l’acuta consapevolezza di dover sfuggire, per realizzare la sua opera:

alla trappola o alla ingenuità oggettiviste che consisterebbero nello scrivere, nel linguaggio della ragione classica, utilizzando i concetti che sono stati gli strumenti storici di una cattura della follia, nel lin­guaggio coltivato e poliziesco della ragione, una storia della follia sel­vaggia, quale esiste e respira prima di essere presa e paralizzata nelle reti di quella stessa ragione classica.

Il tentativo foucaultiano di scrivere in un linguaggio non monologi­co e non dominato dalle coordinate teoriche della ragione classica si traduce secondo Derrida in due progetti completamente diversi…

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