Arnold Schönberg, Stile e Idea

Stile e Idea è una raccolta di scritti selezionati dallo stesso Schönberg per dar vita a un volume unitario con cui il compositore chiarisce e sostiene la necessità delle sue innovazioni, anche nei termini politici di una decisa presa di posizione contro gli orrori perpetrati dal nazismo. La dodecafonia si può infatti leggere come la creazione di un nuovo universo fatto di relazioni eque e non prevaricanti.

Il tono dei saggi – a volte leggero, a tratti ironico, spesso concettoso – apre un varco sulla profondità del pensiero di Schönberg, la cui musica è ancora oggi, nel XXI secolo, la più rivoluzionaria e moderna.

Il volume è arricchito da un ampio saggio introduttivo e da un esteso apparato di note e commenti volti a contestualizzare e approfondire il testo originale anche tramite confronti dettagliati tra la prima edizione e le successive.

È stato detto che il comportamento sociale di Brahms era spesso caratterizzato da una certa freddezza. Questo non era il Brahms “sconosciuto”. Vienna conosceva la sua abitudine di circondarsi di un solido muro protettivo per difendersi da certi tipi di persone, dall’invadenza di un’ampollosità untuosa, di un’adulazione viscida o di un’impertinenza mielosa. Non è un mistero il fatto che i noiosi seccatori, i sensazionalisti alla caccia di un buon aneddoto e gli importuni privi di tatto che si insinuano nella vita privata non ricevessero altro che freddezza. Quando si aprivano le chiuse della loro eloquenza e la piena minacciava di inghiottirlo, nemmeno la freddezza poteva proteggerlo. Ecco perché spesso fu costretto a ricorrere alla scortesia. Tuttavia, le sue vittime si sono tacitamente accordate nel soprannominare quello che si era abbattuto su di loro “freddezza brahmsiana”; e si può presumere che ciascuno gioisse della sfortuna dell’altro, pensando invece che a loro fosse stato fatto un torto.

Freddezza o scortesia, una cosa è certa: Brahms non intendeva esprimere grande stima in questo modo.

I suoi contemporanei escogitarono molti modi per infastidirlo. Un musicista o un musicofilo che fosse, forse volendo dimostrare la sua grande competenza, la sua buona capacità di giudizio musicale, e la conoscenza di “qualche” pezzo di Brahms, osò affermare di avere notato che la Prima sonata per pianoforte di Brahms era molto simile alla sonata Hammerklavier di Beethoven. Nessuna meraviglia che Brahms nel suo modo sbrigativo, abbia esclamato: “Das bemerkt ja schon jeder Esel” (“Se ne accorge anche un asino”).

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

X