Slavoj Zizek, Sul teatro musicale. Busoni, Wagner, Mozart, Cajkovskij, Janacek

In questo libro Žižek compie un fantastico viaggio tra alcune delle più importanti opere per il teatro musicale scritte da grandi compositori. Il percorso di analisi – come in una seduta dallo psicoanalista – non è mai banale e piccoli dettagli che sembrano inizialmente irrilevanti assumono connotati decisivi: e allora Busoni avrebbe scritto il finale dell’incompiuto Doktor Faust nella tonalità dell’apertura e della speranza di Do maggiore, oppure in quella oscura e deprimente di Mi bemolle minore? E Evgenij Onegin dell’opera omonima di Čajkovskij è un omosessuale che ama l’amico Lenskij, come verrebbe messo in luce da un’originale lettura del testo dell’opera? E, in senso completamente opposto alla convinzione di Nietzsche, in Parsifal sono presenti i temi dell’ideologia pagana ardentemente celebrata da Wagner, mentre è la Tetralogia dell’Anello l’opera più cristiana del compositore tedesco? Queste e molte altre sono le “rivelazioni” compiute da Žižek con la sua consueta efficacia discorsiva e capacità di incuriosire il lettore.

Recensioni

10.12.2015 // Musica+

Slavoj Žižek, Sul teatro musicale. Busoni, Wagner, Mozart, Čajkovskij, Janáček, a cura di Diego Giordano, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2014, 190 pp., 16 euro (collana: Ricercare)

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