Sergio Messina è avvocato e dottore di ricerca in filosofia del diritto. Ha conseguito un Master in diritto dell’ambiente ed è stato visiting researcher presso la Strathclyde University di Glasgow.
Sul tema della filosofia politica dell’ambiente ha pubblicato diversi articoli tra cui: Democrazia ecologica ed expertise ambientale: razionalità in contrapposizione? (Milano 2013); Conversazione con Giorgio Nebbia (Napoli 2015); To tell and reinvent a city. Taranto between development and venoms (Glasgow 2015).
Ecologia, crisi ecologica e trasformazioni
La crisi ecologica, intesa «come un vero e proprio evento storico» riguardante l’alterazione complessiva dell’ambiente naturale globale identificato dal sapere scientifico come biosfera, da parte di attività antropiche (come inquinamento, produzione incontrollata di rifiuti e consumo di risorse) ha dato risalto a una dimensione non solo scientifica, ma anche etica, giuridica e politica, riguardo le relazioni e le interconnessioni che sussistono tra l’essere umano e la natura.
L’immagine di quest’ultima è stata modificata dall’emergere della scienza ecologica, che ha evidenziato la “complessa” realtà del mondo vivente, mettendone al contempo in luce la “fragilità” dovuta agli equilibri che ne caratterizzano struttura e funzioni, a fronte dell’incisivo intervento dell’essere umano costretto ormai a misurarsi con i limiti che pone il confronto tra azioni e conseguenze “ambientali”, in vista della sopravvivenza globale. Recenti studi scientifici, attraverso l’individuazione di nove “confini planetari” hanno infatti dimostrato in che misura l’azione antropica abbia prodotto e continui a produrre effetti sconvolgenti sul piano di alcuni importanti macro-processi terrestri come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità (terrestre e marina), l’inquinamento chimico e la riduzione della fascia di ozono in atmosfera.
Perfettamente d’accordo. Tuttavia, nella nota non si fa riferimento al sistema di produzione prevalente. Sembrerebbe che l’azione antropica sia inevitabilmente connessa con una irreversibilità di degrado “entropico”. Il processo produttivo tipicamente di sfruttamento delle risorse e finalizzato al profitto monetario rende l’attività antropica incompatibile con l’ambiente naturale. Ma un altro modo di produzione è possibile. L’uomo abita la terra da almeno 200 mila anni in una forma socialmente organizzata da un sistema di scambi.
Grazie Sergio. Sicuramente con i tuoi lavori hai contribuito a mitigare la crisi climatica.
Matteo Palmisani, LIPU Caserta.
L’avvocato Sergio Messina rappresenta una figura particolare nel panorama dei giuristi. La peculiarità di Sergio, a cui sono legato da profonda e duratura amicizia, è caratterizzata dal fatto che egli è un giurista con una competenza ad ampio spettro, oltre che un interlocutore di eccezione, docente efficace e amico sincero.
Vincenzo Iorio direttore del museo Scuola Achille Sannia di Morcone (Bn)
La natura convive con gli effetti della civiltà umana che provoca gravi disequilibri. Purtroppo gli uomini agiscono in modo disomogeneo, mossi più dal profitto che da una attenta azione. Questo inevitabilmente creerà nuovi danni ambientali, una forza quella degli uomini che non conosce sosta e non dà tregua all’ecosistema.
Nei prossimi anni ci resterà solo la conta dei danni, alcuni irreversibili.
Se non ci sarà una presa di coscienza dei grandi sistemi politici ed economici, tutto sarà perso.
Il cambiamento climatico, ormai certificato dall’I.P.C.C., e purtroppo dai sempre più numerosi riscontri su vari territori del mondo, ha trasferito la questione ambientale dal mondo della ricerca scientifica, quindi patrimonio di cerchie ristrette di persone, verso un comune sentite sempre più diffuso, fino agli attuali F.F.F.,che hanno mobilitato milioni di giovani in tutto il mondo. Dal Club di Roma di Aurelio Peccei, con il suo famoso “Limiti dello sviluppo” molto cammino è stato fatto ma non sufficiente a modificare i modelli di sviluppo che hanno determinato l’alterazione drammatica dei sistemi naturali, da cui dipende la nostra esistenza.
L’augurio è che finalmente la politica, anche sotto la spinta della nuova sensibilità ambientale che si sta diffondendo, prenda sul serio il problema iniziando a modificare, anche con opportune azioni di politica economica, gli attuali e superati modelli di sviluppo.
Complimenti a Sergio Messina per il percorso culturale che ha intrapreso.