Lavorando nei margini de L’interpretazione dei sogni, Jacques Derrida penetra tra le pieghe del testo freudiano portando in luce la natura disseminale del concetto di resistenza all’analisi. Ma, se non si dà una nozione univoca di resistenza, anche il concetto di analisi vacilla, si decostruisce, esponendosi alla possibilità del suo al di là. La psicoanalisi diviene così per Derrida il luogo strategico a partire dal quale ripensare tutta la tradizione della ragione analitica, anche nel suo rapporto con la dimensione etico-politica. Resistenze è un testo fondamentale non solo per ricostruire il confronto derridiano con la psicoanalisi, ma anche per comprendere il ruolo che questo confronto ha svolto nell’evoluzione del pensiero del maestro della decostruzione.
Resistenza all’analisi
Si dovrebbe resistere?
E prima di tutto all’analisi?
Se si dovesse resistere all’analisi, ancora si dovrebbe sapere da dove viene e cosa significa questo «si deve». Ancora si dovrebbe analizzarlo.
C’è una «resistenza all’analisi», come dicono gli psicoanalisti? È del resto questo un tema, la resistenza all’analisi, a proposito del quale ci si può chiedere perché gli psicoanalisti stessi, sembrerebbe, parlino meno di questi tempi. Come se accusati, più o meno a buon diritto, di averne abusato, e di aver così trionfato troppo velocemente su tutte le domande o obiezioni, regolarmente respinte dopo analys’express in quanto sintomi di resistenza, si piegassero o si preparassero ad altri contratti di discussione.
Lasciamo ora questo punto che non è soltanto di sociologia. Riattivando questa questione della resistenza all’analisi, tentiamo di andare contro corrente e forse di resistere un po’.
Si deve – e allora come? – analizzare questa resistenza all’analisi, se ve ne è, e il «vi è» di questa resistenza? Si dovrebbe quindi analizzare un «si deve», un «vi è», e prima di tutto sapere se ciò che resiste all’analisi non resista anche al concetto analitico di «resistenza all’analisi». Ogni «resistenza all’analisi» si riduce sempre allo statuto interpretabile che le riconosce o che analizza la teoria analitica? Vi è un’altra resistenza? Deve esserci un altro concetto di resistenza – e di analisi? E di resistenza all’analisi?