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Descrizione | anno: 2018 |
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20,00 €
La pratica della registrazione sonora, diffusasi in Europa e negli Stati Uniti tra la fine del Diciannovesimo e l’inizio del Ventesimo secolo, rappresentò una novità tale da portare alla ridefinizione di molti aspetti legati alla vita musicale contemporanea, quali il sistema produttivo, le abitudini di ascolto e persino il concetto stesso di evento sonoro. La possibilità rivoluzionaria di fissare e riprodurre i suoni venne quindi accolta, osservata, apprezzata, ma anche rifiutata e temuta nei circoli culturali dell’epoca, dove si iniziò a discuterne natura e possibili applicazioni. Questo volume ricostruisce il percorso della riflessione fonografica in Italia dagli albori del Ventesimo secolo fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale, indagandone le cause e seguendone poi il diramarsi in differenti narrazioni. Attraverso un ampio spoglio di pubblicistica coeva è ricostruita all’interno del libro l’evoluzione socio-culturale del suono riprodotto: ne scaturisce un quadro multidisciplinare e composito, che connette tra loro elementi e protagonisti della cultura italiana primonovecentesca, tra cui i filosofi crociani e i pionieri dell’etnografia italiana, ma anche l’avvento della radio e del diritto d’autore nonché numerose personalità di spicco del ventennio fascista. Attraverso la lente della riflessione fonografica italiana il libro aggiunge così un tassello ulteriore alla storia culturale italiana di inizio secolo.
Descrizione | anno: 2018 |
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