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Descrizione | anno: 2018 |
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22,00 €
Il corso del 1984/1985 consacrato al tema dell’infinito in Aristotele, Spinoza e Hegel, appartiene alla serie seminariale che edifica e prepara i concetti fondanti del primo grande trattato ontologico di Alain Badiou (L’essere e l’evento, 1988). L’asperità dell’analisi badiouana della costruzione filosofico-matematica del concetto d’infinito, solo in apparenza astratta, libera in realtà una folgorante prospettiva teoretica sulla questione tutta politica del soggetto. È l’indagine delle risonanze etiche di una soggettività infinita, infatti, il suggello di queste pagine così energiche. Non a caso il gradiente tematico del presente seminario trova ricetto in questi due enunciati, certo bruschi ma non meno imperiosi: «l’unico oggetto della filosofia è una teoria del soggetto»; «il finito è l’essenza di ogni forma d’oppressione».
Il lettore – non solo filosofico – dinanzi ai testi di Badiou potrà trarre così un respiro rigenerante grazie al recupero della fisicità politica della filosofia, nel senso più eminente, radicale: platonico. All’atto filosofico, per converso, viene riconsegnata la sua originaria, spesso interdetta, virtù dissolutiva. Questa convinzione militante, l’unico passepartout del filosofo, consente a Badiou di approntare una prassi di lettura a tratti davvero avanguardistica. Essa vedrà in Aristotele un inospitale didatta dei nostri tempi, restituirà uno Spinoza sottratto alle manomissioni del desiderio e, soprattutto, rinverrà nella Logica hegeliana la sorgente di ogni teoria della rivoluzione. Se il saccheggio teoretico, nel regno filosofico, è una questione di forma, la capacità di cavare gli effetti infiniti di un pensiero, che Badiou eredita dal più grande filosofo dell’ultimo secolo (Martin Heidegger), sarà per il pensatore francese uno dei motivi della sua gloria. La filosofia, d’altra parte, condivide il «motto preferito» dell’Aschenbach di Mann: «durare!».
Descrizione | anno: 2018 |
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