Alessio Fransoni, Teoria politica dell’arte

Partendo da un’analisi puntuale della teoria politica di Hannah Arendt, questo libro si propone di indicare una possibile via per pensare l’arte in modo politico, considerando da un lato la teoria politica come un modo di pensare valido in generale, e cioè applicabile anche ad altre discipline, e mostrando dall’altro che l’arte ci dice qualcosa della natura stessa del politico. Su queste basi l’arte può essere osservata dalla prospettiva di una pluralità costitutiva, che essa stessa, insieme agli altri concetti del politico, aiuta a definire. Parlare d’arte vuol dire parlare di cosa significa stare tra gli uomini, e parlare delle modalità di questo “stare” ci pone davanti alla questione decisiva della relazione tra libertà e mondo, della quale l’arte è una risposta.

La teoria dell’arte riformulata come teoria politica richiede un ripensamento dei rapporti tra storia e critica, degli approcci interpretativi e dei termini chiave della lettura formale (plasticità, medium, supporto), come pure delle pratiche artistiche paradigmatiche (dalla scultura della Grecia preclassica all’action painting), e dei momenti storici concettualizzati in categorie d’uso comune, quali “avanguardia” e “ritorno all’ordine”.

Recensioni

201921set(set 21)2:00 pmLa civiltà cattolica: Recensione di Teoria politica dell'artedi Carlo Padovani2:00 pm La civiltà cattolica, RomaRassegna stampa:Teoria politica dell’arte

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