Pavao Žitko

Pavao ZitkoPavao Žitko è ricercatore post-doc presso il Center for Advanced Studies – South Eastern Europe dell’Università di Rijeka. Delegato internazionale della Società croata Karl Jaspers, si interessa del dialogo tra l’ontologia contemporanea e le grandi metafisiche del passato, con particolare attenzione ai presupposti speculativi dell’Existenzphilosophie in rapporto agli sviluppi teoretici dell’ontologismo critico italiano. Tra le sue principali pubblicazioni: La storicità dell’esistenza e l’eterogeneità della metafisica in una prospettiva periecontologica (2015), Il dirsi del Vero nella ricerca di Mirri sul giovane Hegel (2016) e The Theological Character of the Concept of Being in the Critical Ontology of Pantaleo Carabellese (2016).

Sullo sviluppo del pensiero jaspersiano

Jaspers sottopone l’organizzazione del proprio lavoro, assieme alle modalità del suo personale cammino esistenziale e filosofico, al potere ordinante delle forme sistematiche, dotate di una loro logica interna che si rivela compatibile con il procedere intellettivo della comprensione del reale. La demarcazione jaspersiana del limite induce al riconoscimento di un necessario procedere per gradi laddove la comprensione richiede una coerenza interna che soltanto si rafforza e non si dissolve nel rinvio all’ulteriorità dell’argomento trattato; la forma, per essere propriamente tale, esprime il suo costitutivo riferirsi al contenuto di cui essa si presenta come forma e dunque all’altro da sé che la condiziona – rendendola al contempo possibile.

La specificità dell’organizzazione schematica del lavoro e di una disciplinata e dettagliata esposizione della dottrina risiede in Jaspers nella relazionalità che si addice all’essenza stessa di un pensare rigoroso in forme sistematiche del dato; la forma è sempre una forma ‘di’ e questo rimando giustifica il campo semantico di una legittima applicazione del metodo, ma rinvia anche a ciò di cui questa demarcazione si fa limite. «L’ordine della trattazione non può essere al contempo anche il sistema della cosa che sta a tema: ciò sarebbe possibile solo nel caso di un tutto conchiuso» – afferma l’Autore: «Bisogna scegliere l’ordine della trattazione in modo tale che esso lasci emergere con chiarezza l’apertura più grande, la pluridimensionalità e semplicità della questione trattata in uno sguardo sinottico approfondito». L’insieme ordinato e coerente del pensare jaspersiano riflette dunque il legame interno che caratterizza il relazionarsi reciproco delle singole unità di senso, ma nel loro insieme esse indicano l’ulteriore orizzonte di senso che non soggiace al potere categoriale dell’intelletto e perciò trascende ogni possibilità di una sua adeguata tematizzazione ordinante. La consapevolezza di questo limite conduce all’apertura più grade di cui parla Japers, consapevole perciò di poter offrire una sistematica del pensare, senza con ciò edificare un sistema del pensato.

Jaspers lettore di Cusano

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