Paolo Pagani, La geometria dell’anima. Riflessioni su matematica ed etica in Platone

Questo testo nasce da alcune indagini sul nesso tra matematica e filosofia in ambiente “accademico”. È interessante notare che l’esplorazione di tale nesso costituisce un felice tratto di continuità tra gli studi più classici e autorevoli intorno al Platone “scritto” – di cui Alfred E. Taylor è esponente di netto rilievo – e il meglio delle rivisitazioni del testo platonico proposte a partire dagli ágrapha, raccolti e valorizzati dalle Scuole di Tübingen e di Milano.
L’elemento matematico, elaborato nell’oralità dell’Accademia e ripreso poi in alcuni Libri degli Elementi euclidei, rappresenta una chiave d’accesso privilegiata per la comprensione e per l’approfondimento di alcuni luoghi problematici – ma decisivi – dei “dialoghi”. Il linguaggio matematico sembra essere la cifra simbolica cui Platone affida l’illustrazione dei più delicati rapporti che intercorrono tra le dimensioni dell’anima umana, ma anche tra i differenti stili di vita che all’essere umano si prospettano.
Il tema che fa da apripista alla presente indagine è in particolare quello dell’irrazionale matematico, sulla cui rilevanza nel pensiero platonico si è a suo tempo soffermato – in modo assai brillante e difficilmente prescindibile – Imre Toth, illustre filosofo e storico della matematica.

Recensioni

Paolo Pagani, La geometria dell’anima. Riflessioni su matematica ed etica in Platone, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2012, 184 pp., 16 euro (collana: Ethica)

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