Una volta superati i “sermoni retorici”, che da più parti si fanno sulla pericolosità della scienza, e quando siano stabiliti i confini tra la conoscenza scientifica e le sue applicazioni tecnologiche, si capisce meglio l’indipendenza della scienza dalla questione etica del bene e del male. Ciò tuttavia non comporta l’aver già risolto tutti i problemi che sono legati alla tecnologia, anche nelle sue ricadute sul corpo femminile, né si può dire superata la necessità di ricordare che l’aspirazione al conoscere rientra nella stessa costituzione dell’essenza umana. Tornare a chiedersi che cos’è la scienza serve piuttosto a limitare il ruolo dei valori non epistemici, che possono al limite entrare nel contesto della scoperta, ma non in quello della giustificazione dell’impresa scientifica.
Recensioni
06.12.2015 // Il Sole 24 Ore
10.10.2015 // il posto delle parole
21.08.2015 // Genova mentelocale
Nicla Vassallo, Breve viaggio tra scienza e tecnologia, con etica e donne, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2015, 58 pp., 10 euro (collana: Festival)

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