Marco Focchi

Marco Focchi, psicoanalista, esercita a Milano. È membro della “Scuola Lacaniana di Psicoanalisi”, di cui è stato presidente dal 2008 al 2011, e dell’“Associazione Mondiale di Psicoanalisi”, del cui Consiglio ha fatto parte. Dirige la sede milanese dell’Istituto freudiano per la clinica, la terapia, la scienza. Tra i suoi ultimi libri: Il glamour della psicoanalisi (Torino 2012), Sintomi senza inconscio di un’epoca senza desiderio (Torino 2014), L’inconscio in classe (Napoli-Salerno 2015), Le parvenze e il corpo (Torino 2016).

Come si fa a capire?

La scuola ha molte funzioni. Nei capitoli precedenti abbiamo visto quella primaria, che condivide con la famiglia senza che un preciso confine ne delimiti le reciproche competenze: si tratta di far valere l’autorità della parola contro la violenza delle pulsioni. È la funzione che tradizionalmente viene definita come formativa, o educativa, ed è la condizione preliminare perché ci possa essere apprendimento, trasmissione di conoscenze e di sapere. Abbiamo visto che non c’è un algoritmo per garantire questa funzione: è una partita aperta, che si gioca ogni giorno, volta per volta, e dove ogni insegnante impegna le proprie qualità personali, le proprie specificità, il proprio desiderio, la propria passione. Gli anni trascorsi nella scuola mi hanno mostrato quanto forte fosse la motivazione degli insegnanti con cui ho lavorato, e quali fossero la spinta e l’energia che mettevano nel loro lavoro, degne certamente di una maggiore considerazione e remunerazione sociale.

Affinché sia poi possibile per la scuola svolgere la funzione di trasmettere le competenze e il sapere che costituiscono l’apprendimento occorre un’altra condizione: la comprensione. La trasmissione di sapere non è fatta di un semplice passaggio d’informazioni che devono essere immagazzinate, come fosse spostare le merci dal luogo di produzione a quello di distribuzione, ma il sapere dev’essere fatto proprio, e la comprensione è il passaggio attraverso il quale avviene quest’appropriazione.

Filosofi autorevoli sostengono che il problema della comprensione è il problema dell’interpretazione. Interpretare significa generalmente chiarire qualcosa di oscuro, ma anche ciò che di partenza è chiaro va interpretato: s’interpretano le intenzioni dietro le parole, per esempio, come nella famosa storiella ebraica: perché mi dici che vai a Lemberg per farmi credere che vai a Cracovia, mentre in realtà vai proprio a Lemberg? “Vado a Lemberg” è di per sé un’espressione molto semplice e chiara, ma le intenzioni non lo sono nello stesso modo.

Appuntamenti

202119mag12:00 amIl posto delle parole: Conversazione con Marco Focchiintervista di Livio Partiti su La clinica psicoanalitica di Jacques Lacan12:00 am il posto delle parole, SaluzzoAppuntamenti:Marco Focchi

201626ott(ott 26)9:00 pmCasa della Psicologia: Presentazione di L'inconscio in classedi Marco Focchi9:00 pm Casa della Psicologia, MilanoAppuntamenti:Marco Focchi

201617giu(giu 17)6:00 pmUbik Napoli: Presentazione di L'inconscio in classedi Marco Focchi(giugno 17) 6:00 pm Ubik Napoli, NapoliAppuntamenti:Marco Focchi

201627mag(mag 27)5:00 pmCoop Sociale ASCUR: Presentazione di L'inconscio in classedi Marco Focchi(maggio 27) 5:00 pm Coop Sociale ASCUR, GenovaAppuntamenti:Marco Focchi

201604mar(mar 4)4:00 pmFestival Leggermente: Presentazione di L'inconscio in classedi Marco Focchi(marzo 4) 4:00 pm Festival Leggermente, LeccoAppuntamenti:Marco Focchi

201612febIstituto freudiano: Presentazione di L'inconscio in classedi Marco Focchi(febbraio 12) 9:00 pm Istituto freudiano, MilanoAppuntamenti:Marco Focchi

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