Luigi Alici

Luigi Alici è professore ordinario di Filosofia morale e Direttore della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” nell’Università di Macerata. È docente di Etica della vita e della cura presso il Master interuniversitario in “Medicina narrativa, comunicazione ed etica della cura” (in coll. con la Facoltà di Medicina dell’Università Politecnica delle Marche). Le sue ricerche vertono sui temi della reciprocità asimmetrica, della fragilità e della cura, con particolare attenzione al rapporto tra natura, persona e libertà.

L’etica nel futuro

La domanda su quale sarà l’etica nel futuro, su come dobbiamo immaginarla nel contesto di un mondo ancora da venire, eppure già imminente e alle porte, non è motivata soltanto dalla ricorrente curiositas di fronte alle novità del tempo o dalla necessità, propria di ogni ricerca scientifica rigorosa, di definire nuovi approcci, nuovi paradigmi. Questa domanda ci è imposta soprattutto dai rapidi e radicali cambiamenti – sul piano scientifico, tecnologico, sociale, economico – che caratterizzano la nostra epoca e che mutano la fisionomia di quel che fino ad ora appariva come dotato di una certa riconoscibilità e stabilità. Se oggi la questione dell’etica ci si impone come questione urgente, è perché aleggia il timore che nel futuro prossimo potrebbe non esserci più qualcosa come un’etica, o addirittura potrebbe non esserci più neanche un futuro. Seguendo le suggestioni di Anders, il carattere antiquato dell’uomo potrebbe implicare anche l’obsolescenza di un aspetto che ne ha determinato a lungo la natura propria, vale a dire il comportamento morale.

Pur non assumendo il carattere di interrogativi così radicali, il nesso tra etica e futuro è apparso sempre come centrale nella storia del pensiero morale, configurandosi come riflessione sulla possibilità dell’accesso a una vita ulteriore intesa come compimento o ribaltamento di quella terrena, come speranza tesa alla congiunzione di bene e felicità, come desiderio di un mondo migliore fondato sul riscatto o sulla emancipazione dell’umanità tutta, come progettualità ed esercizio della libertà nelle sue diverse forme. L’etica, dunque, è stata spesso declinata al futuro. Ma ecco che all’improvviso questo futuro non sembra più garantito e appare come una dimensione che sfugge del tutto a ciò che per tanto tempo si è detto intorno a norme, valori, relazioni, vincoli, responsabilità. Di qui il carattere paradossale che guida la nostra riflessione.

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