Friedrich W.J. Schelling, Lezioni di Stoccarda

Dopo le Ricerche filosofiche sull’essenza della libertà umana del 1809, l’ultimo lavoro importante pubblicato da Schelling, le Lezioni di Stoccarda furono tenute privatamente nel 1810 da un filosofo che, ancora profondamente avvolto dalla malinconia e dal lutto per la perdita della moglie Carolina, tornava di nuovo a riflettere sul proprio sistema filosofico, sul significato dell’identità assoluta come suo principio, cercando di descrivere razionalmente e analogicamente l’essenza originaria del Dio vivente, la sua contrazione nel reale, il rapporto della natura con Dio e con il mondo spirituale. Sullo sfondo rimaneva il vero senso da dare al panteismo, ma lo scavo compiuto da Schelling nelle forze motrici in cui libertà e necessità si identificano, prima ancora della coscienza e di ogni separazione, ne hanno permesso interessanti letture attuali. L’umanità è non meno al centro di queste lezioni sia riguardo alla costituzione interna dello spirito sia rispetto all’affannosa ricerca anche esterna, politica e storica, dell’unità. Vengono così anticipati temi che torneranno non solo nell’altrettanto inedito “cantiere” delle Età del mondo, scritto iniziato nello stesso anno, ma anche in tutta la successiva filosofia “positiva” schellinghiana.

Recensioni

201423mag(mag 23)2:00 pmL'uomo come un fiore. Le Lezioni di Stoccarda di Schellingdi Danilo Di Matteo(maggio 23) 2:00 pm Riforma, TorinoRassegna stampa:Lezioni di Stoccarda

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