Antonio Scoppettuolo, Le dimensioni della cura

Come nascono i comportamenti premurosi? Quale contributo la nozione di cura può offrire all’indagine intorno alla soggettività e alla relazionalità? Quale significato può rivestire la nozione di cura per l’etica pubblica contemporanea? A partire dalla riflessione di Stan van Hooft il volume analizza la nascita e lo sviluppo di ciò che si è andato definendo come un ricchissimo e policromo filone filosofico. Per il pensatore australiano la cura descrive il funzionamento stesso della vita morale, come a dire che ogni azione virtuosa è innanzitutto azione di cura. Un tentativo, quello di van Hooft, di dare una risposta a ciò che motiva e struttura lo sguardo sulla realtà e l’incontro con l’altro.

Il modello di cura proposto da Stan van Hooft non descrive il campo di un’etica applicata, ma affronta il problema del funzionamento stesso della vita morale del soggetto. Il suo pensiero a riguardo si è sviluppato soprattutto alla luce del dialogo con i testi aristotelici e degli influssi provenienti soprattutto dai contributi di Justin Oakley, Glen Pettigrove, Pat Shade, Michael Slote e Christine Swanton. Come si cercherà di dimostrare, la sua particolare visione della cura mira a restituire un modello olistico di comprensione del soggetto virtuoso che risponda, da una parte al bisogno di felicità come realizzazione umana e dall’altra alla soluzione dei dilemmi etici che egli incontra man mano nel corso dell’esistenza.

Un primo abbozzo di questo paradigma è rinvenibile nel breve saggio redatto in occasione di una conferenza tenuta a Buenos Aires. Qui il tema della cura è affrontato particolarmente nel campo della bioetica e dell’assistenza medica. Il titolo è solo generale: Bioethics and Caring e precede di un anno la pubblicazione del volume Caring nel quale la sua riflessione prende corpo in maniera analitica fino a sviluppare un sistema più rigoroso.

Il saggio iniziale che può essere definito, quindi, preparatorio all’opera principale pone delle prime indispensabili domande riguardo alle sue implicazioni e cioè se il dolore e il rapporto medico-paziente possono essere affrontati attraverso una visione etica dell’assistenza e non soltanto per mezzo dei richiami alla deontologia professionale.

Recensioni

202323giu2:00 pmIl Mattino: Scoppettuolo e van Hooft per una nuova ecologiadi Aldo Balestra2:00 pm Il Mattino, NapoliRassegna stampa:Le dimensioni della cura

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