Il costante impegno di ricerca speculativa di Karl Jaspers giunge a riconoscere nel pensiero metafisico di Niccolò Cusano un’autentica voce filosofica che comunica la possibilità di una rivalutazione dell’istanza antropologica mediante un percorso di crescita spirituale necessario nell’epoca contemporanea dello spaesamento esistenziale dell’umano.
Jaspers rinviene in Cusano il concreto esempio storico del felice e fruttuoso connubio della dimensione pratica del vivere nel contesto delle realtà temporali del mondo e di quel continuo esercizio delle capacità spirituali lungo i sentieri della fede ai fini di un potenziamento delle capacità comprensive della mente. Attraverso il recupero del “concreto”, strutturalmente dipendente dalla dimensione metafisica della realtà, si compie un salto qualitativo di coscienza che invera l’agire etico in una prospettiva più alta di interpretazione del reale e di comprensione dell’uomo.
La metafisica pseudo-dionisea di De visione Dei e De Beryllo
I due anni immediatamente successivi alla celebrazione del Giubileo videro in Cusano una notevole dedizione al servizio. A partire dal 31 dicembre 1450 incominciò il suo itinerario presso le diocesi tedesche, di cui una dettagliata presentazione, assieme alla descrizione delle attività da lui svolte in quanto ormai nominato vescovo di Bressanone, nella celebre biografia scritta da Vansteenberghe. Anche Santinello enfatizza l’importanza dell’attività pratica di Cusano in questo periodo, in quanto mette in risalto il suo impegno nelle controversie giuridico-politiche locali e di più ampio respiro nel suo viaggio verso Bressanone dove arrivò a Pasqua del 1452.
In riferimento a questo turbolento periodo, segnato da un lungo conflitto con Sigismundo d’Austria a causa delle sue pretese territoriali sul vescovato di Bresannone, Vansteenbrghe sottolinea l’importanza della corrispondenza di Cusano con Bernardo di Waging e Gaspare Aindorffer, il primo priore e il secondo abate del convento di S. Quirino a Tegernesee con il quale Cusano mantenne dei buoni rapporti in quegli anni, per la stesura di De visione Dei e il De Beryllo. Da quanto riportato nel lavoro di Vansteenberghe su questa corrispondenza di Von Kues con il monastero benedettino in questione, si evince che il periodo di stesura della prima opera riguarda un mese di intensa attività contemplativa dell’autore, vale a dire dal 14 settembre al 23 ottobre 1453, mentre la datazione della seconda opera rimane più orientativa e probabilmente collocabile nell’anno 1458, da quanto affermato anche da Federici Vescovini in una nota alla sua traduzione dello scritto.
Recensioni
Pavao Žitko, Karl Jaspers lettore di Cusano. Presupposti interpretativi ed esiti teoretici, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2018, 130 pp., 17 euro (collana: Germanica)
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