L‘Istruzione per vivere in modo razionale di Christian August Crusius si articola in cinque parti: telematologia, etica, teologia morale naturale, diritto di natura e dottrina della prudenza, di cui la seconda è senza dubbio la più importante. Nell’Etica Crusius elabora una concezione volontaristica della vita spirituale, prima distinguendo nettamente tra loro intelletto e volontà e poi affermando il primato etico di quest’ultima. Entrambi sono non due modificazioni di una sola forza ma due forze fondamentali distinte l’una dall’altra. Le rappresentazioni dell’intelletto rendono possibile l’agire della volontà, anche se non lo determina. Scissa dalle rappresentazioni, dai “modelli”, dalle idee dell’intelletto, la volontà sarebbe “una forza cieca”. Tuttavia la volontà è il potere dominante nell’uomo; soltanto se essa determina l’intelletto, è possibile la moralità come autodeterminazione. Se, invece, l’intelletto esercitasse il suo dominio sulla volontà, la virtù sarebbe non un atto libero ma una “perfezione fondata già nell’essere” e il delitto una “imperfezione essenziale”. Il supremo principio formale dell’etica non è per Crusius, come invece lo era per Wolff, l’impulso alla perfezione, ma è l’incondizionata obbedienza alla legge divina; questa è il movente che determina le azioni morali. Sempre opponendosi a Wolff, Crusius distingue tra la disinteressata obbligatorietà morale e la ricerca del proprio bene. L’imperativo categorico della morale crusiana impone, per obbedienza al comando del creatore, di agire in conformità alla perfezione della nostra natura e di quella di tutte le altre creature. Così l’eudemonismo della Einleitung zur Sitten-Lehre di Christian Thomasius è diventato con Crusius una rigorosa morale del dovere. Anche il diritto di natura, come l’etica, è fondato, in Crusius, sulla volontà di Dio, da cui attinge la sua obbligatorietà legale. Il dovere degli uomini consiste nell’agire in conformità agli scopi divini nel mondo e nell’omettere il contrario. La “maestà” del sovrano è una carica divina con cui egli difende la sicurezza del benessere generale.