In questo saggio viene presa in esame la fase della prima formazione intellettuale di Michail Aleksandroviè Bakunin: quella che vede il giovane russo appassionato studioso dei filosofi idealisti tedeschi. È questo il “giovane Bakunin”, la cui immagine è stata appannata da quella – ben più nota – del rivoluzionario anarchico. La vicenda intellettuale del giovane Bakunin viene qui ricostruita avvalendosi anche dell’apparato documentale costituito dall’intero epistolario realizzato nel 2000 dall’Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam (IISS). In appendice al saggio vengono inoltre acclusi quattro scritti bakuninani degli anni 1837-1843 – Mie note (1837); Prefazione alle Letture del Ginnasio di Hegel (1838); Sulla filosofia, Parte I e Parte II (1839- 40); Il comunismo (1843) – mai apparsi (tranne uno) in lingua italiana. Con ciò si intende contribuire a colmare una lacuna nella letteratura specialistica del nostro paese, ove – a differenza di quanto accaduto a livello internazionale – questa intera fase del pensiero di Bakunin è rimasta sostanzialmente in ombra.
Sotto il profilo storico-filosofico il processo di formazione intellettuale del giovane Bakunin si dispiega negli anni immediatamente successivi a quello che può essere considerato “il momento più interessante e vertiginoso della storia della filosofia occidentale”: vale a dire il cinquantennio che va dalla prima pubblicazione della Critica della ragion pura di Kant, nel 1781, fino alla morte di Hegel avvenuta nel 1831. Il giovane Michail è uno dei protagonisti della diffusione in Russia dell’hegelismo, promossa dal circolo moscovita di Nikolaj Stankeviè. Dopo la partenza di quest’ultimo – nell’autunno del 1837 – alla volta di Berlino, è Bakunin ad assumere ruolo predominate all’interno del circolo. Egli – che è il primo traduttore in Russia del filosofo di Stoccarda – assume così il ruolo di divulgatore ed interprete di Hegel, divenendo uno “specialista” della filosofia hegeliana, tanto da essere considerato nell’ambiente intellettuale degli ultimi anni ’30 come «il più ragguardevole hegeliano russo». Attorno alla persona di Bakunin viene così miscelandosi un intreccio di cultura russo-tedesca, che configura una costellazione spirituale del tutto singolare all’interno di quella fase cruciale di elaborazione del pensiero europeo che condurrà alla svolta post-idealistica verso l’epoca moderna.