Georg W.F. Hegel, Prefazione alla filosofia della religione di Hinrichs

“[…] ben altra cosa è la questione se un contenuto come Dio, la verità, la libertà possa essere attinto dal sentimento, se questi oggetti debbano avere il sentimento quale loro legittimazione o se, viceversa, tale contenuto oggettivo valga in sé e per sé, e soltanto alberghi nel cuore e nel sentimento e i sentimenti ricevano solo da esso tanto il loro contenuto, quanto la loro determinazione, la loro rettifica e la loro legittimazione. Da questa differenza di posizione dipende tutto” (Prefazione alla filosofia della religione di Hinrichs). Nel 1822, entrando nel vivo della polemica che animava la discussione berlinese sul rapporto tra religione e filosofia, Hegel scrive una breve Prefazione al volume del suo allievo Hermann Friedrich Wilhelm Hinrichs, La religione nei suoi rapporti interni con la scienza. Questa Prefazione, nella quale la polemica con Schleiermacher e con la teologia del sentimento tocca le sue punte più alte, riassume in modo sintetico ed efficace la convinzione di Hegel che la vera conoscenza di Dio e della verità sia possibile solo attraverso il pensiero speculativo.

La Prefazione di Hegel al libro di H.F.W. Hinrichs, La religione nei suoi rapporti interni con la scienza, pubblicato nel 1822, è un breve scritto dedicato alla teologia del tempo e al suo rapporto con la filosofia. Che Hegel non fosse particolarmente soddisfatto di questo lavoro è attestato dalla lettera che egli stesso scrive a Hinrichs nell’inviargli la prima parte del manoscritto: le continue interruzioni legate ai numerosi impegni accademici gli avevano fatto perdere di vista l’insieme del lavoro. «Consideri benevolmente il contenuto in generale – si giustifica perciò il maestro – che è una parziale ripetizione di quanto detto altrove; le distrazioni della mia esistenza non mi hanno consentito di fare altro – il testo si riferisce comunque esplicitamente alla teologia del nostro tempo, cosa che non sfuggirà né a lei, né a Daub». C’è da aggiungere poi che Hegel aveva dovuto scrivere la prefazione conoscendo soltanto le linee generali del lavoro, che Hinrichs gli aveva tracciato nel chiedergli la prefazione al suo testo. Un insieme di coincidenze difficili, dunque, che spiegano lo stile a volte affrettato e impreciso della scrittura hegeliana, ma che non intaccano la chiarezza con cui alla fine Hegel descrive il tono della polemica di quegli anni sullo statuto della teologia e sulla sua relazione con la filosofia.

Il rapporto di Hinrichs con Hegel era nato anni prima, durante le lezioni che Hegel aveva tenuto presso l’Università di Heidelberg dal 1816 al 1818. Colpito dall’impeto delle lezioni hegeliane, Hinrichs aveva deciso di passare dagli studi di giurisprudenza a quelli di filosofia. Dopo aver conseguito la libera docenza a Heidelberg, anche in virtù del ruolo che Hegel andava assumendo nella politica accademica del tempo, Hinrichs era entrato a far parte subito della vita universitaria, chiamato prima come professore straordinario a Breslau nel 1822, e poi come ordinario a Halle nel 1824. È da questa posizione che dimostra di essere uno strenuo difensore della filosofia hegeliana: schierato all’interno dell’ala conservatrice della “scuola”, egli esercita una “militanza” attiva in difesa del pensiero del maestro.

[Dall’Introduzione di Stefania Achella alla Prefazione alla filosofia della religione di Hinrichs]

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

X