Franco Rella, Il compito dell’impossibile

L’aver assunto su di sé un “compito dell’impossibile”, qual è quello di tentare di definire il bene (ma anche il male), ha prodotto in questo affascinante testo un “inquieto vagabondaggio” tra frammenti che si compongono e di nuovo si scompongono in un percorso problematico. L’idea che il bene non sia senza il male, che un mondo senza il male sia un mondo “scorticato e privo di ombra” (Bulgakov), spinge a riproporre, mai appagati dalle risposte, in modi diversi l’identica domanda. Dai filosofi e tragici greci fino a Bataille e Blanchot, passando per preziosi riferimenti a Thomas Mann, Kafka, Pasolini, Simone Weil e tanti altri, la questione del bene (e del male) richiama quella del potere, della violenza, della guerra e della libertà, ma anche della scrittura e dell’arte stessa. E coinvolge non solo l’umano, ma anche il divino.

Recensioni

07.08.2015 // Corriere del Trentino

Franco Rella, Il compito dell’impossibile, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno 2015, 60 pp., 10 euro (collana: Festival)

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1 Commento
  1. Il possibile: varco ed asola…Il possibile di un pensiero corrugato adagiato lieve sull’impossibile inattuale…Il possibile: prosa del mondo intercalato dal silenzio…Il silenzio: asola e varco del dire e del disdire,…Il silenzio: battigia inamidata da un “logos” ondoso, ricamato dalla salsedine possibile del tempo…Tempo puntualizzato dallo spazio impossibile…Spazio spaziante del mescere il limite dell’illimitato:arco finito sull’impossibile infinito dell’incominciamento…

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