Francesco Vitale insegna Estetica presso l’Università di Salerno. È membro del comitato scientifico della «Oxford Literature Review». Si occupa di filosofia francese contemporanea e in particolare dei rapporti tra filosofia e scienze della vita. È autore di numerosi saggi, pubblicati in Italia e all’estero. La sua ultima monografia è Biodeconstruction. Jacques Derrida and the Life Sciences (2018).
È possibile rilevare in Pierrot le fou (1965) le prime tracce dell’intenzione di Godard di rivolgere uno sguardo “scientifico” alla vita, almeno a partire da quanto ne dice lo stesso regista in un articolo pubblicato lo stesso anno, ripreso, trent’anno dopo, alla fine di Histoire(s) du cinéma (4b. Les signes parmi nous) dalla voce off di Anne-Marie Miéville.
Sia pure in modo allusivo e ironico, Godard evoca lo sguardo del naturalista, l’osservazione diretta e ingrandita della natura, la scomposizione analitica e l’isolamento dei suoi elementi fondamentali, al punto da definire l’interesse del film di natura didattica, una forma di conoscenza utile per l’umanità.