Carlo Crosato, Critica della sovranità. Foucault e Agamben

Il concetto di sovranità ricorre costantemente e in maniera quasi ossessiva nel dibattito politico occidentale fin dall’età moderna. Esso dimostra di sapersi adattare alle diverse epoche storiche, riducendo le relazioni di potere a una concezione unificante e pacificante. Ancora oggi, in un’epoca segnata da una globalizzazione che minaccia l’autonomia delle istituzioni statuali, la sovranità rimane al centro del dibattito pubblico, come fulcro su cui far ruotare la pretesa del corpo politico di decidere delle proprie sorti, o come posta in gioco di una paradossale reazione di matrice nazionalistica.

Non sono tuttavia mancate, negli ultimi decenni, voci critiche in merito alle proprietà analitiche della teoria della sovranità. Essa farebbe parte della strategia mediante cui il potere si assicura una presa costante sulla vita, impedirebbe la penetrazione fra le relazioni che striano lo spazio aperto tra il potere costituente e il potere costituito, e non sarebbe in grado di illuminare le razionalità che circolano fra governanti e governati.

Questo libro interroga due di queste voci, quella di Michel Foucault e quella di Giorgio Agamben, per offrire un quadro completo e ragionato non solo del loro pensiero politico, ma anche dei moventi epistemologici e ontologici che promuovono le loro imprese filosofiche.

Il soggetto e il potere

Il potere, in senso foucaultiano, non si riduce al suo solo aspetto negativo, alla sola repressione, ma si dedica in tutta la sua ampiezza alla produzione della realtà, soggetto compreso. Questi è prodotto di un duplice movimento di soggettivazione e assoggettamento. Quando si considera il rapporto tra soggetto e potere nei limiti della teoria della sovranità, esso corrisponde per lo più alla dinamica all’interno della quale l’individuo, al costo della repressione operata dal Potere ai margini dell’ambito sociale, si muove come soggetto libero. Foucault, però, intende gettare luce sul duplice aspetto di tale processo, quello che qualifica il lato produttivo non tanto come trasformazione dell’individuo in soggetto di diritto, quanto invece come assoggettamento proprio alle relazioni che fanno essere tale il soggetto. Abbandonando lo studio della costituzione e legittimazione del potere, l’analitica foucaultiana riordina il rapporto tra potere e soggetto: non più e pluribus unum, secondo la reinterpretazione moderna del concetto di sovranità; il soggetto nasce all’interno di una trama di potere, di cui esso è nodo, e da cui, in qualche misura, è condizionato.

Recensioni

201914nov2:00 pmB@belonline: Recensione a Critica della sovranitàdi Giuseppe Goisis2:00 pm B@belonline, RomaRassegna stampa:Critica della sovranità

201909set2:00 pmLessico di etica pubblica: Recensione a Critica della sovranitàdi Ottavio Marzocca2:00 pm Lessico di Etica Pubblica, CuneoRassegna stampa:Critica della sovranità

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