Federico Dal Bo (1973), Dottore di ricerca in Scienza della Traduzione (Bologna, 2005) e Dottore di Ricerca in Ebraistica (Berlino, 2009), svolge la sua attività di ricerca tra ebraistica e filosofia. Attualmente è post-dottorando all’Università di Heidelberg. Tra le sue recenti pubblicazioni si segnalano: Emanation and Philosophy of Language. An Introduction to Joseph ben Abraham Giqatilla (Cherub Press, 2019) e Deconstructing the Talmud. The Absolute Book (Routledge, 2019).
La ricerca della lingua perduta
La mistica del linguaggio di Celan traspare nella filigrana di una complessa dialettica tra poesia e traduzione. Da un lato, la poesia non può che parlare una “lingua madre”, benché questa possa essere parricida. Dall’altro, la poesia d’altri non può che parlare le altre lingue e quindi mettere in discussione la centralità della “lingua madre”.
In questa prospettiva mistica e traduttiva, non ha più senso delimitare lo “spazio letterario” in due ambiti diversi: l’opera poetica di Celan e le sue traduzioni da molte altre lingue. Non si tratta di fingere che non sia possibile distinguere linguisticamente o tipologicamente una poesia da una traduzione bensì di riconoscere che Celan impresse un particolare orientamento alla lingua tedesca. Celan, infatti, consacrò la sua intera opera letteraria – le sue poesie e le traduzioni – alla meditazione, alla rammemorazione e alla lamentazione della distruzione degli ebrei d’Europa. La sua lingua poetica d’elezione fu sempre e solo il tedesco – sia che Celan scrivesse le sue proprie poesie sia che traducesse in tedesco le poesie d’altri. Questa centralità accordata al tedesco significava una cosa sola: poesia e traduzione potevano sempre venire distinte per mezzo della lingua stessa ma rispondevano al medesimo principio poetologico. Poesia e traduzione non fuoriuscivano da una determinata considerazione della natura del linguaggio in quanto tale ma piuttosto la complementavano. È in questo senso che l’intero profilo biografico di Celan può venire concepito come un lungo percorso di maturazione di una metafisica della lingua che ha assegnato il primato poetico e traduttivo al tedesco.