La collana ha l’obiettivo di pubblicare saggi (originali o in traduzione) che abbiano al centro il rapporto tra arti, linguaggi, dispositivi, opere e forme di vita. E che abbiano capacità di sviluppare letture “non tradizionali” del presente e della contemporaneità.
Se l’arte è un essay (come pensava Benjamin) in cui le forme trovano temporanea e incompiuta espressione poetica, queste forme prendono consistenza dalle forze che le attraversano, e che attraversano la vita individuale e sociale.
Senza alcun perimetro metodologico definito né alcun campo disciplinare dato, i volumi che la collana prevede hanno un macro-obiettivo: fare emergere il problema che di volta in volta viene toccato, all’incrocio tra “oggetto” d’analisi (nozioni come “assembramento”, “materno”, “visuale”, “fuori”, “sé riflesso”, “media”) e “prospettiva” teorica adottata.