Etica e politica, Giovanni Cogliandro, Giovanna Costanzo (cur.)

Se la finalità della politica è il “ben governare”, trovando un ordine e una continuità fra interessi differenti, al contrario lo spazio politico appare sempre più il terreno di scontro fra interessi individualistici e universali, fra l’appello alle libertà individuali e la richiesta di una maggiore giustizia sociale. La sfera politica si presenta spesso come oscura e confusa, per la presenza di una pluralità di valori che senza un’istituzione rappresentativa abbastanza potente da legittimare, promuovere e rafforzare qualunque insieme di valori o qualunque gamma di opzioni coerenti e giustificate, finisce per diventare il luogo della dispersione, del vuoto dell’impegno e della ricaduta dentro istanze solipsistiche ed egoistiche. Chiedersi come sia possibile arginare gli esasperati egoismi che attraversano il nostro tempo e se sia possibile intercettare una continuità fra l’agire individuale e quello plurale, significa affrontare questioni complesse che hanno variamente attraversato la modernità. Interrogare il nesso fra etica e politica consente – come mostra questo volume – una ricchezza di riflessioni che possono ravvivare il dibattito pubblico alla luce delle urgenze del presente.

Saggi di: Fabrizia Abbate, Ciro Adinolfi, Francesco Allegri, Fiorella Battaglia, Giulia Battistoni, Laura Bazzicalupo, Federico Bina, Calogero Caltagirone, Laura Leondina Campanozzi, Viola Carofalo, Giovanni Cogliandro, Giovanna Costanzo, Carlo Crosato, Silvia Dadà, Francesca De Simone, Giorgio Erle, Vittoria Franco, Giampaolo Ghilardi, Christoph Lumer, Paolo Monti, Michele Nicoletti, Igor Pelgreffi, Filippo Pianca, Silvia Pierosara, Alberto Pirni, Alice Pugliese, Ivan Rotella, Roberta Sala, Sarah Songhorian

Questo nostro tempo è percorso da tensioni che risultano essere fra le più laceranti della storia del XXI secolo: la globalizzazione e le questioni economico-finanziarie che ha suscitato; la migrazione di masse di profughi e di richiedenti asilo da guerre e carestie che premono alle porte dell’Europa, sia per mare che per terra; lo scontro fra l’Occidente e il terrorismo di matrice islamica; la pandemia da Covid 19 che ha travolto il mondo in questi ultimi due anni; e non da ultimo la guerra della Russia nei confronti dell’Ucraina che ha lasciato il mondo con il fiato sospeso dinanzi allo spettro di una guerra totale e che sembrava ormai appartenere agli archivi della storia.

Dinnanzi a questi conflitti e alle crescenti differenze fra ricchi e poveri, fra sani e malati, fra stanziali e migranti, fra guerre e istanze di pace, le forze politiche si sono mostrate spesso incapaci di fornire soluzioni efficaci e plurali, non solo sul piano internazionale in cui il sistema di cooperazione è continuamente messo in discussione da esplosioni di nazionalismi e di populismi,  ma anche in quello interno in cui spesso sono le logiche di contenimento del mercato economico a guidare le azioni e le direttive dei governi nazionali. Se allora è evidente come gli interrogativi aperti da questi scenari mostrino una difficoltà nel trovare soluzioni corali, aperte ad una risoluzione non più solo nazionale ma di più ampio respiro, ciò indica come l’agire politico si sia spesso arenato nella disamina di torti e di ragioni fra approcci differenti, contrassegnando una stagione di sempre crescente distacco e sfiducia nei confronti di chi governa.

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