Sara Brotto, Etica della cura. Una introduzione

Possiamo intenderci, quando parliamo di etica della cura? C’è nella cura qualcosa di comune al di là del genere, dell’etnia, della lingua, del Paese nel quale viviamo, degli usi, dei costumi e delle tradizioni che caratterizzano le nostre vite? Sì, c’è qualcosa di comune: è la nostra originaria condizione dell’essere con altri ed è la nostra originaria destinazione a essere per altri. Ebbene, la cura è precisamente quell’essere con altri e per altri vissuto in modo giusto. Del resto, solo in questo modo giusto ognuno di noi può essere pienamente se stesso. Cioè può star bene. Perché noi in realtà stiamo bene, quando anche gli altri stanno bene; cioè noi stiamo bene, quando con-dividiamo con altri non solo salute, emozioni, sentimenti, ma anche idee e pratiche di vita, in cui si realizza in molti modi l’accadimento che tutti invochiamo e che spesso tutti disattendiamo: la relazione di reciproco riconoscimento. Che è, appunto, una relazione di cura reciproca: la versione più comprensiva di un’etica della cura.

Cenni storici

Carol Gilligan (1982) e Nel Noddings (1984) furono le capostipiti dell’etica della cura, intesa principalmente come un modo particolare, singolare, ma sottovalutato, di relazionarsi ad altri da parte nostra. Entrambe le autrici notarono che nonostante la vasta diffusione della pratica dell’etica della cura, essa non era stata normalmente inclusa esplicitamente nella filosofia occidentale. Piuttosto che approcciarsi alle questioni morali in termini di diritti, utilità, virtù o altre idee tipiche delle etiche conosciute, sia Gilligan che Noddings dimostrarono che il fine dell’etica della cura è il soddisfacimento responsabile dei bisogni concreti di persone inserite in contesti reali. Per queste due autrici, la cura dovrebbe essere un obiettivo morale e le relazioni di cura fondamentali per vivere dovrebbero essere una necessità morale. Entrambe sostengono che i valori incorporati nelle pratiche di cura necessitano di venire capiti e coltivati per evitare errori e fraintendimenti, nonché per migliorare continuamente le pratiche di cura.

Negli ultimi anni, altri autori e autrici hanno sviluppato ulteriormente l’impostazione teorica dell’etica della cura, soprattutto in rapporto ad altre etiche. Virginia Held è sicuramente una delle voci contemporanee più autorevoli. Held, muovendo dall’esempio delle mothering persons – ossia di persone che si prendono cura di altri come madri –, declina l’etica della cura come un valore e una pratica, intendendola come un valore morale basilare tendente alla fioritura delle persone. Successivamente, ha rilevato che il raggio d’azione dell’etica della cura, in realtà, pur muovendo dalle mothering persons, si allarga inevitabilmente alle relazioni globali, cioè attraversa le pratiche mediche, la vita politica, l’organizzazione della società, la conduzione delle guerre e le relazioni internazionali.

Altra rappresentante insigne dello sviluppo dell’etica della cura è Sara Ruddick che pratica un approccio nettamente femminile. Con ciò ella non intende affatto un approccio esclusivamente riservato alle donne: Ruddick, infatti, sostiene che le maternal persons – ovvero tutti coloro che coniugano congiuntamente il ragionamento morale alla pratica della cura e della pace – sono tutte quelle persone, siano esse maschi o femmine, che si prendono cura di altri.

Infine, un approccio pluridisciplinare all’etica della cura, considerata nei suoi rapporti con la teoria femminista e le scienze politiche, viene sviluppato da Joan Tronto, la quale individua dei veri e propri confini morali che limitano l’etica della cura. Tali confini, per Tronto, sono quelli fra politica e morale, fra una visione universalista e una contestuale, fra la vita pubblica e la vita privata. Questi confini hanno prodotto fenomeni sociali rilevanti, come, ad es., la delega implicita della cura alle classi sociali più deboli e alle minoranze da parte delle classi privilegiate. Per Tronto questo fenomeno si configura come un atto di irresponsabilità sociale.

Recensioni

201431ott(ott 31)2:00 pmItinerarium: Recensione a Sara Brotto, Etica della curadi Nunzio Bombaci(ottobre 31) 2:00 pm Itinerarium, MessinaRassegna stampa:Etica della cura

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