Massimo Amato, L’enigma della moneta e l’inizio dell’economia

Oggi si tende a vedere tutto come qualcosa di cui è legittimo voler entrare in possesso, come una risorsa da sfruttare: viviamo nell’epoca della globalizzazione, in balia dell’economia e delle sue oscillazioni. Tutto ruota intorno al denaro, alla misteriosa potenza che esso evoca. Ma, affascinati come siamo dal denaro, della moneta sappiamo in verità ben poco. Ci limitiamo a considerarla una merce, misconoscendo la sua vera natura, anzi rifiutando di porci il problema. E se la moneta non fosse un oggetto mercificabile, ma un’istituzione? Se, in quanto opera dell’uomo, implicasse che egli assuma su di sé un rapporto con qualcosa di inquietante, che si sottrae enigmaticamente a ogni volontà di controllo? Forse è proprio questo “enigma della moneta” la causa profonda delle crisi economiche e finanziarie che sempre più spesso sconvolgono la nostra società. In un appassionante percorso di approfondimento sui temi della normatività e delle istituzioni, Massimo Amato orchestra un inedito dibattito, attraverso le discipline e le epoche, in cui Aristotele si rivela il maestro nascosto dei massimi economisti moderni, Bentham dialoga sull’usura con la scolastica francescana e lo ius giustinianeo viene riletto in chiave cibernetica. Un lungo viaggio che risale alle origini del capitalismo planetario, non per dare all’enigma una soluzione finale, ma per cercare di pensarlo inaugurando così una meditazione più autentica, e umana, dei principi dell’economia.

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201622giu(giu 22)2:00 pmLe fonti primarie nella legittimità del denarodi Stefano Lucarelli(giugno 22) 2:00 pm il manifesto, RomaRassegna stampa:Enigma della moneta

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