Émile Durkheim

Émile Durkheim nacque nel 1858 a Épinal, in Lorena. Nel 1879 si trasferì a Parigi per frequentare l’École Normale Supérieure. Insegnò all’Università di Bordeaux “science sociale et éducation” dal 1887 al 1902. Nel 1902 tornò a Parigi, alla Sorbona, dove tenne la cattedra di pedagogia fino al 1906, e da lì fino al 1913 quella di pedagogia e sociologia. Morì nel 1917. Tra le sue opere: La divisione del lavoro sociale (1893), Le regole del metodo sociologico (1895), Il suicidio(1897), Le forme elementari della vita religiosa (1917).

La morale professionale

Non c’è forma di attività sociale che possa fare a meno di una disciplina morale che le sia propria. Infatti, ogni gruppo sociale, sia esso esteso o ristretto, è un tutto formato di parti; l’elemento ultimo la cui ripetizione costituisce questo tutto è l’individuo. Ora, affinché un tale gruppo possa conservarsi, bisogna che ogni parte non proceda come se fosse sola, cioè come se fosse essa stessa il tutto; ma bisogna, al contrario, che essa si comporti in modo tale che il tutto possa perdurare. Ma le condizioni di esistenza del tutto non sono quelle della parte, per il semplice fatto che si tratta di due tipi di cose diverse. Gli interessi dell’individuo non sono quelli del gruppo al quale appartiene; anzi, esiste spesso fra i primi e i secondi un vero e proprio antagonismo. L’individuo percepisce solo confusamente gli interessi sociali di cui deve tener conto; a volte, anzi, non li percepisce per nulla, perché gli sono esteriori, perché sono gli interessi di qualcosa che egli non è. L’individuo non ha sempre presente la percezione di tali interessi, come ha invece percezione di tutto ciò che lo concerne e lo interessa. È dunque necessario che vi sia un’organizzazione che glieli ricordi, che lo obblighi a rispettarli.

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