Con Weber oltre Weber. L’opera di Max Weber a cento anni dalla sua morte, G. Sgro’, F. Vinci (cur.)

Un secolo dopo la morte del giurista, economista e sociologo tedesco Max Weber (1864-1920), i curatori e gli autori del presente volume ritengono opportuno continuare a esplorare la sua opera e continuare a confrontarsi con la sua eredità teorica. L’intento del presente volume è duplice: da una parte, confrontarsi con le nuove interpretazioni e con le più recenti acquisizioni della filologia weberiana; dall’altra parte, valutare il contributo che la riflessione weberiana può ancora offrire per la comprensione delle questioni cruciali della nostra vita politica e sociale. Lo scopo del volume è quindi una nuova interrogazione dell’opera di Weber e, al tempo stesso, una interrogazione del nostro presente a partire da Weber, nella consapevolezza che ciò comporta anche un inevitabile andare con Weber oltre Weber. Coerentemente con la irriducibilità della multiforme opera di Weber a un ambito disciplinare specifico, la prospettiva del volume ha un carattere volutamente e marcatamente interdisciplinare.

Saggi di: Riccardo De Biase, Fabio Lucchini, Marilena Macaluso, Adriana Maestro, Edoardo Massimilla, Maria Mirabelli, Giovanni Morrone, Giovanna Rech, Luca Scafoglio, Giovanni Sgro’, Giuseppina Tumminelli, Francesca Veltri, Fiorella Vinci

Affrontare una lettura complessiva dell’opera vastissima e multiforme di Max Weber è compito assai arduo. Tale difficoltà è acuita, nel caso di Weber, oltre che dalla vastità dei suoi interessi, anche dalla grande frammentarietà dei suoi scritti che – tranne la tesi di dottorato e lo scritto per la libera docenza – sono tutti resoconti di inchieste, saggi spesso polemici su questioni specifiche e spesso occasionali, scritti, insomma, che non hanno la caratteristica di opere compiute pronte per la pubblicazione, ma che sono stati raccolti in volume e pubblicati solo dopo la sua morte. Tale frammentarietà – se con essa si intende l’assenza di un pensiero in qualche modo compiuto, organizzato in maniera sistematica – piuttosto che un limite, deve essere letta invece come una peculiarità dell’opera, a meno di non voler trovare nei suoi scritti quello che essi non vogliono darci. La sistematicità è quanto di più estraneo al modo di procedere di Weber che invece fa del continuo ricercare e della provvisorietà, o comunque parzialità consapevole, di ogni risultato raggiunto l’essenza stessa della ricerca. Lo sottolinea bene Karl Jaspers, tra i primi interpreti del pensatore di Erfurt, quando scrive: «La natura della scienza consiste nella impossibilità di arrivare a compimento; in essa il frammento straordinario è più di qualunque compimento, che infine è soltanto apparente».

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