Claudio Badano

Claudio Badano, già docente di filosofia presso i Licei, ha condotto la sua attività di ricerca nell’ambito dei problemi ontologici e storico-filosofici della filosofia otto-novecentesca. Tra le sue pubblicazioni: La possibilità e il senso (Roma 2008); L’apriori della storia e la possibilità (Padova 2009); Il possibile fra l’essere e il nulla (Milano 2009); Un niente che pesa (Napoli 2020).

Il processo di formazione intellettuale del giovane Bakunin si dispiega nella fase immediatamente successiva al passaggio epocale rappresentato – in filosofia – dal mezzo secolo (1781-1831) che separa la Critica della ragion pura di Kant dalla morte di Hegel. La tradizione di pensiero, di cui qui si sta parlando, è destinata a dominare la cultura europea per i due secoli successivi: essa inaugura, infatti, quel modo di porre le questioni filosofiche che è rimasto poi interno alla filosofia continentale europea fino alla prima metà del Novecento. Com’è noto, nella storiografia filosofica non vi è però unanimità circa la definizione di questo periodo: a coloro che utilizzano la categoria specifica di “idealismo tedesco” si oppongono, infatti, quanti utilizzano – ritenendola più adeguata – la categoria a maglie larghe di “filosofia classica tedesca”.

La prima occorrenza del termine “idealismo tedesco” (deutscher Idealismus) si riscontra in una lettera, in cui Friedrich Engels la pone in antinomia col materialismo. Con intento specularmente opposto, i neokantiani Lange e Windelband riprendono la dizione al fine di caratterizzare l’identità culturale ed etico-politica tedesca come estranea alle tendenze materialistiche. Questo è anche il senso su cui si attesta – anche senza farne menzione esplicita – l’argomentazione di Wilhelm Dilthey. All’“idealismo tedesco” sono poi dedicate significative opere della storiografia filosofica del ’900. Fra di esse si annovera il saggio in due volumi intitolato Von Kant bis Hegel scritto negli anni ’20 da Richard Kroner. Il profilo, su cui esso si incentra, è quello gnoseologico. I 40 anni che intercorrono dalla Critica della ragion pura di Kant ai Lineamenti di filosofia del diritto di Hegel (1781-1821) vengono infatti qui letti secondo una prospettiva lineare di sviluppo dalla Vernunftkritik alla Wissenschaftlehre: le interpretazioni del kantismo, prodotte da Jacobi, Reinhold e Maimon, sono considerate il ponte di passaggio, attraverso cui i problemi gnoseologici sollevati dal trascendentalismo kantiano si sviluppano fino a trovare piena soluzione nella dottrina della scienza hegeliana.

Appuntamenti

202319mag(mag 19)2:00 pmIl posto delle parole: Conversazione con Claudio BadanoIntervista di Livio Partiti su Il giovane Bakunin(maggio 19) 2:00 pm il posto delle parole, SaluzzoAppuntamenti:Claudio Badano

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