Rocco Ronchi, Bertolt Brecht

Brecht assegna al teatro epico un compito rigorosamente filosofico. Il metodo dello straniamento è infatti un dispositivo che vuole produrre una forma collettiva di veggenza. In modo fedele al dettato platonico, l’ambizione brechtiana è costruire sulla scena un terzo occhio artificiale capace di attingere il “reale” che scorre impercepito al di sotto del “mondo”. Il dispositivo teatrale brechtiano perfeziona e integra i due altri dispositivi che nella modernità sono stati montati per rendere possibile un realismo “perturbante”: il dispositivo prospettico e il dispositivo fotografico.

La postura del filosofo

Brecht utilizzava frequentemente il significante “filosofia”. Lo faceva con piacere. La parola gli evocava infatti quei “classici” che erano per lui numi tutelari. Il suo alter-ego, il signor Keuner, è un “pensatore” ed al pensiero in quanto tale, Brecht, proprio lui che più di tutto diceva di apprezzare l’”utile”, riconosceva un valore intrinseco, se non addirittura un primato.“Chi detiene il sapere non deve combattere; né dire la verità; né rendere servigi; né non mangiare; né rifiutare onori; né essere riconoscibile. Chi detiene il sapere di tutte le virtù ne ha una sola: quella di detenere il sapere, disse il signor Keuner”. Brecht si rallegrava del fatto che grazie al suo teatro epico il teatro fosse finalmente diventato “accessibile ai filosofi, beninteso ai filosofi che si proponessero non solo di spiegare il mondo, ma anche di cambiarlo. Perciò si parlava di filosofia; perciò s’insegnava”. Il teatro epico, infatti, è un teatro filosofico. Non è, però, un teatro dei concetti, sebbene i concetti, ed il marxismo in particolare, vi giochino un grande ruolo. Esso è un teatro di forma filosofica. Tutte le altre caratterizzazioni del teatro epico, la sua natura didattica e scientifica, le modalità della recitazione, il tipo di pubblico che tale teatro richiede ecc., derivano da questa forma presupposta: sono, per così dire, il contenuto di quella forma.

Recensioni

201928ott2:00 pmIl metodo e la postura del filosofo: Bertolt Brechtdi Riccardo Lazzarato2:00 pm Sovrapposizioni, MilanoRassegna stampa:Bertolt Brecht

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

X