Pochi giorni fa, al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, il presidente francese Emmanuel Macron replicava con fermezza alla richiesta dell’Amministrazione Trump di “rinegoziare” i termini dell’Accordo di Parigi sul clima, firmato solo due anni fa dalla comunità internazionale al gran completo. “Nous ne reculerons pas” – non un passo indietro. Tutto bene, quindi? La sfida climatica ha finalmente trovato il suo leader carismatico? Purtroppo no. Il negazionismo iconoclasta che regna alla Casa Bianca ha infatti provocato un curioso riallineamento politico a difesa dello scenario post-Kyoto, senza se e senza ma: una specie di riflesso incondizionato. Comprensibile, certo; che rischia tuttavia di confondere le acque laddove invece servirebbe chiarezza…
Emanuele Leonardi
Emanuele Leonardi è post-doc researcher presso l’Università di Coimbra (Portogallo), dove svolge attività di ricerca sul rapporto tra cultura operaia e ambientalismo e sui movimenti globali per la giustizia climatica. Insieme a Federico Chicchi ha curato il volume Lavoro in frantumi (Verona 2011). Collabora con la rivista “Materiali Foucaultiani” e con il network europeo di ecologia politica Entitle; è membro della Società dei Territorialisti. Tra le sue recenti pubblicazioni: Foucault in the Susa Valley: The No TAV Movement and Struggles for Subjectification, “Capitalism Nature Society” (24, 2013); La natura dogmatica dei mercati-carbonio, “Culture della sostenibilità” (13, 2014).