Paolo Vignola, L’attenzione altrove. Sintomatologie di quel che ci accade

Il libro affronta il disagio, innanzitutto collettivo, della società in Rete, prendendosi cura del logos attraverso il pathos e immergendo così la filosofia nei problemi del linguaggio, dell’attenzione e dell’affettività: lo sfruttamento intensivo di tali facoltà ne mette infatti a rischio la salute e le stesse condizioni di possibilità. L’obiettivo è perciò analizzare le esperienze collettive di sofferenza, precarietà e disturbi dell’attenzione, per riportare il vissuto dell’esperienza sul piano della filosofia e concepire una sorta di empirismo diagnostico che si muova dal lavoro ai media, dalla miseria simbolica alla povertà materiale, dalle condizioni del sapere all’ingerenza del marketing e al ruolo della tecnologia. Attraverso un percorso al tempo stesso teoretico, estetico e politico, che va da Nietzsche a Canguilhem, Simondon e Foucault, da Adorno e Horkheimer a Deleuze e Guattari fino a Sloterdijk e a Stiegler, si schiude l’opportunità di tracciare una sintomatologia propriamente sociale, col fine propositivo di inventare legami sopra l’abisso del senso scavato dal capitalismo pulsionale. A questo primo ambito d’intervento si aggiunge la volontà di trasformare i sintomi in questioni teoriche da affrontare per riuscire a fare filosofia oggi, non solo nonostante l’ipertrofia del marketing, delle tecnologie istupidenti del controllo e del pensiero unico dettato dal Mercato, ma proprio a partire da questi fenomeni disastrosi per il pensiero stesso.

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