Alessandro Foladori

Alessandro Foladori è dottore di ricerca in filosofia presso l’Università di Verona. Si occupa di teoria dell’esperienza, delle istituzioni e del mito, con particolare riferimento alle opere di Gilles Deleuze, Félix Guattari e Furio Jesi. È membro del centro di ricerca “Tiresia. Tra filosofia e psicoanalisi” di Verona. Ha pubblicato articoli su «La Deleuziana», «Fata Morgana», e per i collettanei della collana Le parole della psicoanalisi edita da Orthotes. È redattore della rivista indipendente «Malora».

Ambienti e territori

In un luogo nascosto della loro opera Gilles Deleuze e Félix Guattari affermano che uno scopo del monumentale progetto intitolato Capitalismo e schizofrenia è quello di riscrivere la storia universale e che «innanzitutto la storia universale è storia delle contingenze». Si tratta di un’affermazione perentoria che può essere intesa solo in termini propriamente umoristici. Quello che emerge infatti da una simile frase è un paradosso: l’universale, ciò che dovrebbe valere per tutti e costituire quindi una verità ontologica qualificabile come fondamento, è attribuito alla contingenza, per definizione qualche cosa di inessenziale, di impuro, e quindi di facilmente liquidabile da un sistema di pensiero atto a cogliere l’essenza prima e ultima. Il paradosso è inoltre raddoppiato dal fatto che si parli qui di una storia, ovvero di qualcosa suscettibile di sviluppo, di divenire e di mutamento in termini di cui si possa rendere conto.

È chiaro che qualsiasi essere che venga posto come fondamento deve, per fondare qualcosa, poter garantire una stabilità eterna e quindi essere propriamente astorico. Stritolato tra il contingente e lo storico, l’universale tuttavia non cede e compare comunque a giocare il proprio ruolo nella frase di Deleuze e Guattari. È in questo senso che siamo davanti a un procedimento umoristico e non soltanto a una battuta o a un motto ironico: il paradosso, dispositivo incoronato dell’incedere filosofico, spalanca un campo problematico in cui i termini si rapportano l’uno all’altro con una tensione insolubile.

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