Alenka Zupancic

Alenka Zupančič è una filosofa slovena i cui lavori sono principalmente indirizzati allo studio della psicoanalisi e della filosofia continentale. Attualmente è ricercatrice presso l’Istituto di filosofia dell’Accademia slovena di Scienze e Arti ed è professore ospite presso l’European Graduate School. Tra le sue opere si ricordano: The Shortest Shadow: Nietzsche’s Philosophy of the Two (2003), The Odd One In: on Comedy (2007), Why Psychoanalysis: Three Interventions (2008).

Il concetto di etica, come si è sviluppato in tutta la storia della filosofia occidentale, soffre di un duplice “colpo di disincantamento” per mano della psicoanalisi: il primo attacco è associato al nome di Sigmund Freud, il secondo a quello di Jacques Lacan. Non è un caso che, in entrambi, al centro della discussione sia lo stesso filosofo: Immanuel Kant.

Il “colpo freudiano” all’etica filosofica può essere riassunto così: ciò che la filosofia chiama legge morale – e, più precisamente, ciò che Kant chiama imperativo categorico – non è in realtà niente altro che il Super-io. Questo giudizio provoca un “effetto di disincantamento” che mette in dubbio ogni tentativo di fondare l’etica su basi che non siano “patologiche”. Al tempo stesso, esso pone  “l’etica” al centro di quello che Freud chiamò das Unbehagen in der Kultur, il malessere o il disagio al cuore della civiltà. Per quanto abbia la sua origine nella costituzione del Super-io, l’etica diviene niente più che un utile strumento per ogni ideologia che cerchi di far passare i propri comandamenti come le inclinazioni del soggetto più autentiche, spontanee e onorabili.

Il secondo colpo inferto dalla psicoanalisi alla solidità dell’etica filosofica è indicato dal titolo del celebre saggio di Lacan presente negli Scritti: Kant con Sade. Questo secondo colpo è tanto più devastante se teniamo presente il fatto che, secondo Lacan, per quanto riguarda il discorso filosofico sull’etica, Kant era il “più vero” di tutti i filosofi. Il “colpo lacaniano” all’etica si può sintetizzare così: la cosa migliore che la filosofia ha da offrire in nome dell’etica è un tipo di “filosofia pratica nel boudoir”, per parafrasare il titolo della famosa opera di Sade.

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

X