Giuseppe Cantillo, Mariapaola Fimiani, Il fondamento nascosto. L’etica attiva di Aldo Masullo

Nell’immaginato Dialogo di Giordano Bruno e un Procuratore di Stato Aldo Masullo fa dire al Nolano: «Il generale buon senso non sempre è buono. Può essere bonario, accomodante, ma non perciò buono, ossia vero. La filosofia non è che l’esercizio della libertà del pensiero. Non pretende di possedere il vero, ma non si stanca di smascherare e denunciare il falso, e così rendere più libero l’uomo. Ma questo la rende invisa al potere». In queste proposizioni affiorano già alcuni dei principi cardine della filosofia di Masullo esposti in questo libro: la filosofia come pensiero critico, irriducibile a strumento del potere, il nesso profondo di verità e bene, vale a dire una concezione «esistenziale», «non teoreticistica» della verità, intesa come la ricerca sempre aperta del «fondamento nascosto», della «relazionalità originaria», su cui poggia la dimensione etica, la responsabilità del soggetto di corrispondere all’appello dell’altro. Mantenendo vivo il fuoco del fondamento la filosofia si fa «etica attiva», il cui compito è sottrarre l’uomo all’angustia delle regole e dell’abitudine, per riaprire lo spazio al novum e alla «dialettica [che] è Eros, amoroso desiderio dell’originario, del vivo comunicare, e lotta contro ogni forza che tenta di corromperlo e di soffocarlo»: sfida estrema per difendere la libertà dinanzi al pericolo dello smisurato dominio della tecnica.

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201808giu(giu 8)2:00 pmMasullo e l'inquieto pensiero della vitadi Dario Giugliano(giugno 8) 2:00 pm Il Mattino, NapoliRassegna stampa:Il fondamento nascosto

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